lunedì 17 giugno 2013

La dimora

Il freddo respiro della notte mi accarezza la pelle. Scie odorose lambiscono i miei sensi, allietando a tratti l'accuratezza dell'olfatto. Il chiarore della luna danza tra le nuvole, sospeso tra il cielo e la terra. Mi muovo.
I piedi scalzi fremono al contatto con la fredda erba che ricopre l'antica via di ciottoli che conduce al cimitero. Rumori di fronde sospinte dal vento. Un gemito basso e disarticolato. Scricchiolii. Le lapidi rilucono di uno splendore cristallino, una sorta di rivalsa della morte sulla vita. Passo una mano sulla gelida superficie poroso di una croce di pietra. I sapori della notte... Mi inoltro ancora tra le costruzioni del sepolcreto, che sbucano dalla terra come mani, poi trovo il varco che cercavo, e, come ogni notte, torno a riposare nella mia fredda e mesta dimora...

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